L’estate è il momento più prezioso per osservare e conoscere le manifestazioni della vegetazione.
E il mio modo di conoscere e rielaborare le piante e i fiori, è fare le impronte delle piante che mi incuriosiscono.
Quindi alcune foglie e alcuni fiori di cui so già la storia e le proprietà. Oppure esse stesse mi si presentano, durante le camminate nella piana di Luni o a Monte Marcello e, per la loro particolare forma, mi attraggono e mi portano a conoscerle .
Così attraversando l’antica terra di Luni e del promontorio del Caprione (Monte Marcello), mi hanno attratto alcune forme vegetali e ho fatto l’impronta interpretandole ognuna diversamente una dall’altra.
L’Equiseto, pianta considerata fossile vivente e che cresce accanto a tutti i fossi e corsi d’acqua intorno a l’Anfiteatro, il Fico che ha scelto come suo territorio di elezione i terreni calcarei intorno al fiume Magra, la Vite che cresce rigogliosa sul territorio ricco di antica storia e di sali minerali, la Camarazza, fiore rosa, aereo e vitale che ho trovato sulle strade che salgono a Monte Marcello.
Con l’impronta ,attraverso la forma, il colore, la profondità cerco di mettere in evidenza la unicità di quella pianta e la sua specifica natura.
Attraverso l’interpretazione artistica desidero mettere in evidenza l’aspetto specifico e unico di questa pianta .
Giulia Alberti
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