Quando e come nasce l’artista Giulia Alberti?
Ho sempre disegnato e dipinto, a casa, a scuola, ho fatto scuole in cui si valorizzavano le attitudini artistiche. La famiglia mi incoraggiava. Avevo buona attitudine e mi piaceva dipingere.
Poi ho fatto il Liceo Artistico. E la facoltà di Architettura. E ho considerato di sviluppare i miei talenti nel campo artistico come professione.
Parlaci delle tue opere, cosa ti ispira?
In un primo tempo mi sono dedicata alla creazione di opere per interni, quadri a tempera, pannelli in vetro, anche di grandi dimensioni. Anche vetrate per edifici pubblici e religiosi. Sia legati a piombo che con vetro di grosso spessore legato con resine.
Mi hanno sempre attratto i materiali e la loro consistenza, e il vetro si è dimostrato un materiale duttile e che si prestava a raccontare con le sfumature, le textures, ma anche con i colori accesi.
Il colore ha la qualità di creare un ambiente, di immergere un luogo dentro un colore, come dentro uno dei colori dell’arcobaleno, di trasfigurare la realtà, la percezione che la persona vive.
Hai parlato di tanti materiali e tecniche differenti, hai una preferenza particolare?
Si, la sperimentazione dei materiali mi ha sempre attratto, e quindi accanto ai lavori su commissione sperimentavo diverse tecniche oltre la pittura, con tessuti, cera, collage.
E specialmente con il vetro ho sperimentato nel tempo gli acidi, le sovrapposizione di colori, i vetri stampati anni ‘50, fino a trovare una fornace a Milano che curvava nel forno vetri per realizzare oggetti e con l’aiuto dell’artigiano ho cercato di realizzare un vetro nuovo, che non esisteva, uno stampato con un’impronta generata da una matrice costruita appositamente o con oggetti di recupero.
E ci sono riuscita. Ho partecipato ad un concorso promosso da Abitare e ho vinto il secondo premio. Ho poi usato questo brevetto per realizzare pareti, porte, tavoli, oggetti per la tavola, sculture ambientali, con il vetro incolore float.
Sappiamo che anche la natura è centrale nel tuo lavoro, raccontaci di più
La mia attenzione e percezione è sempre stata mossa e attratta dal modificarsi della natura: dai suoi colori, alla metamorfosi delle forme che avviene con lo scorrere delle stagioni. Ho poi approfondito tale ispirazione, arrivando a leggere il movimento che ci circonda in termini di energia unica che modella il ritmo vitale, seguendo il pensiero di Rudolph Steiner.
Questo mi ha portato a cercare un nuovo materiale con cui sperimentare: l’argilla, in quanto estremamente duttile e percettiva, a contatto stretto con il creatore delle forme, che ne può registrare i più sottili intendimenti. Da qui sono nate le “Impronte”, segni lasciati dai vegetali su l’argilla fresca, impastata prima con la tecnica del “neriage” che disegna forme colorate che raccontano l’energia del vegetale. E poi i “Semi”, forme allungate, impastate con il “neriage” e tagliate a metà, che hanno impressi il movimento della materia in crescita.
Dove si possono scoprire le tue opere?
Con ZamaLabz presento sia le sculture in argilla, Impronte e Semi piccoli, che gli oggetti di vetro per la tavola “Strutture d’arte in vetro“. In comune hanno il riferimento alla natura, come diversità hanno che le sculture si guardano e si godono mentre gli oggetti si usano.
Sicuramente la mia strada è artistica e quindi le sculture in argilla sono la mia vocazione, ma la bellezza della trasparenza sulla tavola è impagabile.
Anche nell'atelier di Tornosubito&Ester in corso Como 8 a Milano si possono vedere alcune mie opere.